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I trigliceridi sono elementi che compongono il nostro grasso corporeo, sono utili all’organismo perché rappresentano la principale modalità di accumulo delle riserve di energia e ti garantiscono un buon isolamento termico.
Ti è mai capitato di sentir parlare di trigliceridi alti?
In buona sostanza tutte le volte che durante un pasto mangiamo più calorie di quante ce ne servono il corpo li trasforma in trigliceridi e li accantona per usarli al bisogno in base ai segnali ormonali. Sono il nostro salvacondotto contro il freddo e la stanchezza e tutti ne abbiamo bisogno anche se averne un livello troppo alto può comportare dei rischi.
Di solito un valore elevato di trigliceridi è associato a:
- un consumo smodato di alcool e di fumo,
- una dieta non equilibrata,
- all’uso di estroprogestinici,
- all’ipotiroidismo,
- alle malattie renali.
In questi casi, dovresti prestare maggiore attenzione alla tua forma fisica perché potresti predisporti allo sviluppo di malattie cardiovascolari, aterosclerosi e pancreatite.
In questa breve guida ti parleremo del funzionamento dei trigliceridi e di come fare per controllarli e non avere in questo modo problemi di salute.
Quali sono i sintomi?
Iniziamo dal principio: quando i trigliceridi sono considerati troppo alti?
Si considerano valori giusti quelli inferiori a 150 mg/dL anche se l’American Heart Association segna il limite addirittura a quota 100. Ecco i livelli di suddivisione:
- tra i 150 e 199 sei al limite e devi tenerti sotto controllo.
- tra 200 e 499 bisogna intervenire,
- sopra i 500 è consigliato con urgenza un consulto medico.
Da notare che i valori cambiano anche in funzione di altri fattori come:
- l’età, sotto i 18 anni dovresti attestarti intorno a quota 90.
- la somministrazione di alcuni tipi di farmaci (quelli dedicati alla gravidanza, per esempio) che incrementano il livello.
Come individuarli?
Purtroppo i trigliceridi alti nel sangue non producono sintomi evidenti se non attraverso lo sviluppo di particolari patologie ma possono essere intercettati grazie ad analisi del sangue periodiche. In genere, alla loro quantificazione si affianca la misurazione del colesterolo totale, delle HDL e delle LDL: questa scelta serve ad ottenere un profilo lipidico completo.
Una volta stabilita la concentrazione di trigliceridi e colesterolo si procede ad individuarne le case e poi, eventualmente, a curarne il disturbo.
Affinché l’esame sanguigno sia ritenuto valido devi sostenerlo essendo a digiuno da almeno 12 ore e aver consumato nella giornata precedente un pasto leggero. Tutto questo viene fatto per evitare un falso positivo. La buona notizia è che se l’innalzamento dei trigliceridi dipende solo dall’alimentazione è facile correggere il tiro riportando i valori nella norma in breve tempo grazie, ad esempio, ad una dieta mirata.
Consigli per combattere i trigliceridi alti
Una delle basi per mantenere i trigliceridi bassi è osservare una buona dieta:
- Via libera a verdure e legumi, pesce, carne bianca e cereali integrali;
- All’interno della categoria pesce, cerca di prediligere quelli ricchi di Omega 3; oltre ad abbassare i trigliceridi, svolgono un’azione antitrombotica e sono inoltre dei buoni antiaritmici;
- Cerca di evitare di fumare e consumare alcolici, bibite dolcificate o gassate, dolci, soprattutto se industriali, insaccati e grassi animali (strutto, burro, panna, per citare qualche esempio);
Considera un buon allenamento fisico ma non esagerare: riprendere dopo un periodo di stop può essere difficile da gestire per il tuo corpo. Ricordati di seguire tutti i consigli per non mettere il corpo sotto stress; lo sforzo fisico, se controllato, aumenta l’attività degli enzimi che digeriscono i trigliceridi riportando i tuoi valori nella norma.
Quando rivolgersi ad un medico
Se hai già fatto le analisi e sai già che il tuo valore è superiore alla media, contatta subito un medico per un consulto. Una consistenza elevata di trigliceridi nel sangue può portare l’organismo a sviluppare delle malattie a carico dei reni ed è bene cercare di prevenirle. Andare dal proprio medico per capire le cause dell’ipertrigliceridemia per tempo ed attivare un intervento terapeutico mirato può salvarti la vita. L’ipertrigliceridemia è un campanello d’allarme che, se ascoltato a tempo debito, non porterà conseguenze sul tuo fisico.
Nel caso in cui la situazione fosse in stadio avanzato, il medico potrà decidere di somministrare farmaci specifici per abbassare i trigliceridi. Rispetta con costanza la prescrizione se vuoi ottenere i risultati sperati. Se i farmaci ti procurano effetti indesiderati, non smettere di prenderli ma consultati con lo specialista per ottenere una correzione o una sostituzione.
Mangia in modo equilibrato e senza eccessi: ogni tanto un pasto meno attento puoi farlo: l’importante è che non diventi la routine, stesso discorso per gli alcolici che sono tra le cause più frequenti per questo tipo di patologia. Infine prenditi del tempo per l’attività fisica: se non riesci a camminare un po’ ogni giorno, scegli un allenamento intensivo almeno 3 volte a settimana. Il tuo fisico te ne sarà grato.
Ora che hai tutte le informazioni che ti occorrono sui trigliceridi alti ricordati di tenerli periodicamente sotto controllo con delle analisi di routine, soprattutto se sei in sovrappeso o se di recente hai acquisito molto peso.